Sicurezza, benessere e... sperimentazione!
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza è una documentazione “approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge del 27 maggio 1991, n. 176, depositata presso le Nazioni Unite il 5 settembre 1991”.
Emerge in un contesto in cui si reputa necessario legalizzare e tutelare i diritti dei “fanciulli” (si utilizza questa terminologia per tradurre il più ampio spettro della terminologia inglese “child”, che comprende bambini, ragazzi, adolescenti) e permette inoltre di non trattare più il singolo minore come una versione, appunto, ridotta dell’adulto, ma come un essere senziente con bisogni e necessità, primarie e non, del tutto differenti dagli adulti stessi.
Con questi approfondimenti tematici vogliamo mettere in luce principi che, nel contesto attuale, riteniamo non siano garantiti e che, sicuramente, causeranno cambiamenti sostanziali nelle vite degli adulti e delle società future.
Come nei nostri progetti sosteniamo che tutto ciò che realizziamo con e per bambini possa creare adulti più consapevoli un domani, allo stesso modo il contesto in cui stiamo attualmente facendo crescere i kids modellerà i loro atteggiamenti e le loro future relazioni con sé stessi e con gli altri.
L’articolo 3 della Convenzione, che qui riportiamo tradotta all’italiano, attesta che:
“Gli Stati parti vigilano affinché il funzionamento delle istituzioni, servizi e istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell’ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l’esistenza di un adeguato controllo.”
Sicurezza e benessere sono temi distinti, ma strettamente connessi.
Quando si parla di infanzia, le norme non mancano, e non dovrebbe mancare neppure l’impegno nel rispettarle.
Al tempo stesso, la sicurezza va letta da più prospettive (fisica, ambientale, relazionale, anche digitale) e contestualizzata ai territori in cui si opera.
Secondo molti, però, la tendenza è favorire l’iper-sicurezza a scapito del benessere. È vero: il benessere è legato alla sicurezza. Ma in che modo?
Possiamo immaginarlo come un equilibrio: se la protezione diventa eccessiva, il benessere del bambino rischia di diminuire.
È fondamentale creare spazi sicuri in cui i bambini possano sperimentare con le proprie mani e con tutto sé stessi, a partire da basi chiare e adeguate all’età. Se noi adulti non proponessimo esperienze in cui mettersi alla prova, sarebbe difficile sviluppare competenze trasversali. Il “rischio” — quando non compromette la salute o la vita del bambino, e tenendo conto che oggi, in un mondo dilaniato dai conflitti, per molti piccoli il rischio è purtroppo reale — può diventare un trampolino per la scoperta e lo sviluppo. Ma dev’essere un rischio progettato, controllato, pensato per far crescere autonomia e consapevolezza.
Come progettare spazi d’interazione in cui un bambino possa sperimentare in sicurezza e, così, accrescere il proprio benessere?
La risposta sta nella collaborazione tra istituzioni (macro e micro), servizi e caregiver, affinché si realizzino contesti chiari nelle regole, accessibili nei linguaggi e proporzionati alle diverse età e abilità.
A Milano segnaliamo alcune esperienze virtuose:
Spazio "Gioco", Triennale Milano

Ha appena inaugurato Gioco, spazio creativo alla Triennale di Milano. Pensato per immaginazione e movimento “morbido”, integra libreria per bambini e moduli riconfigurabili per gioco, danza o workshop.
Area giochi, Piazza Belloveso, Niguarda

Nuovo playground inclusivo di ~1300 m² con attrezzature rinnovate e pavimentazione antitrauma in materiali riciclati; intervento recente del Comune di Milano. Progetto realizzato con partner tecnici (tra cui HARIBO) e grafica urbana di PAO, per un’“Happyland” coloratissima.
MUBA, Museo dei Bambini di Milano

Programmazione a turni per evitare sovraffollamento; con le sue mostre-gioco, il MUBA è da sempre location perfetta per la sperimentazione! Da poco, ha aperto l'installazione IN-CON-TRA, che ci racconta di connessioni, relazioni e collaborazioni, che tutti facciamo parte di un sistema. Design a cura di Mario Scairato.
Conosci altre esperienze di questo tipo? Raccontacele!
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